Tunisia – Africane ridotte in schiavitù nelle famiglie tunisine

di Enrico Casale
donne africane

Sophie è allegra durante i nostri due primi incontri. Seduta in un caffè all’aperto, parla di tutto e di niente, indecisa se prendere un tè o un succo di frutta. Sorride e parla velocemente. Però continua a stringere forte la borsa, come se fosse l’unica cosa che possiede.
È nel corso del nostro terzo incontro che racconta il suo calvario di schiava domestica in una casa di una “buona famiglia” tunisina. Quel giorno mi ha invitato da lei, un appartamento quasi vuoto dove ha trovato rifugio con altri africani.
Non osavo farle domande. Mi dicevo che mi avrebbe raccontato quello che avrebbe voluto. Storie di bonnes, o domestiche, provenienti dall’Africa subsahariana ridotte in schiavitù in Tunisia ne avevo già sentite. Alcune più drammatiche di altre. Ogni volta c’erano violenze, privazione della libertà e riduzione in schiavitù (…)
(31/08/2015 Fonte: Internazionale)

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