Sud Sudan – L’Onu impone sanzioni a sei capi militari

di Enrico Casale
soldati sudsudanesi

Per la prima volta dall’inizio della guerra civile nel dicembre 2013, l’Onu ha posto sanzioni su capi militari sudsudanesi. Le sanzioni prevedono il congelamento dei beni e il divieto di viaggio e hanno colpito tre funzionari governativi i tre capi ribelli.
Dalla parte del Governo, c’è il capo della guardia del Presidente del Sud Sudan, Salva Kiir, Marian Chanuong Yol Mangok. I suoi uomini sono stati accusati dalle Nazioni Unite di aver massacrato centinaia di civili di etnia nuer a Juba nei primi giorni del conflitto. Sanzionato anche Gabriel Jok Riak, le cui forze operano principalmente nello Unity State (Nord), è accusato di aver violato diversi cessate il fuoco, e Santino Deng Wol, un generale che ha guidato maggio 2015 un’offensiva militare in cui donne, bambini e anziani sono stati uccisi.
I ribelli puniti sono Gatwech Simon, che ha guidato l’offensiva in febbraio a Stato di Jonglei (Est), James Koang Chuol, le cui forze combattuto nello stato dell’Upper  Nile e hanno «attaccato campi Onu, ospedali e scuole» nello Unity State e Peter Gadet, sottocapo di Stato Maggiore delle forze ribelli, i suoi soldati sono accusati di aver ucciso civili dell’etnia dinka durante un’offensiva a Bentiu nell’aprile 2014.
(02/07/2015 Fonte: Jeuneafrique)

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