Joseph Kabila pronto a lasciare il potere

di AFRICA
joseph kabila

Lambert Mende, ministro della comunicazione nella Repubblica Democratica del Congo e uomo fidato del presidente Joseph Kabila, in una intervista a Voice Of America, ha dichiarato che Kabila sarebbe pronto a rinunciare al potere e a non candidarsi per un terzo mandato alle elezioni del dicembre del 2018.

Una dichiarazione che avrebbe dovuto far esultare la popolazione congolese, la Chiesa, la Società Civile che per far uscire Kabila di scena ha già lasciato sulla strada diversi morti, uccisi in manifestazioni e proteste dalla polizia che ha usato, senza mezzi termini, le maniere forti. Invece la dichiarazione ha lasciato perplessi tutti. Non ci sono state dichiarazioni di vittoria e manifestazioni di esultanza come se la dichiarazione fosse invece parte di una strategia, di un subdolo progetto che di fatto non cambierà nulla nella gerarchia del potere.

Infatti poco dopo ha cominciato a profilarsi la vera strategia che sta dietro queste dichiarazioni. Una strategia, peraltro, che già qualcuno aveva cominciato a denunciare. Ecco di cosa si tratterebbe: il capo dello stato nominerà entro luglio un successore che gareggi nella consultazione di dicembre al posto suo e che, di fatto, gli tenga il posto in caldo per la successiva consultazione nella quale Kabila potrà nuovamente presentarsi. Insomma, una soluzione alla Russa, come fece Putin con il suo fedele primo ministro Medvedev.

Chi potrà essere l’uomo fidatissimo al quale Kabila metterà in mano il suo futuro? Si vocifera già che sarà il suo ministro della comunicazione, Lambert Mende, lo stesso che ha comunicato al mondo il progetto.

L’opposizione, riunita nella piattaforma “Il Raduno”, ha già definito il progetto uno stratagemma per non cambiare nulla. Ma qualcuno fa già notare che comunque si tratterà di svolgere le elezioni e le urne, se controllate, potrebbero dare verdetti diversi da quelli attesi da Kabila. E in secondo luogo l’Africa, e il Congo in particolare, potrebbe riservare sorprese sul piano della lealtà di Mende (o chi per lui) verso Kabila che è al potere dal 2001 e ha vinto le elezioni del 2006 e del 2011 che furono ampiamente contestate dall’opposizione.

In ogni caso quelle di dicembre potrebbero comunque essere le prime elezioni che produrranno la prima transizione democratica in RDC dall’indipendenza dal Belgio nel 1960.

(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)

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