Israele vuole rompere l’isolamento e cerca alleanze in Africa

di Enrico Casale
netanyahu

Israele guarda con sempre maggiore attenzione all’Africa migliorando sia le relazioni diplomatiche sia quelle economiche con i Paesi africani. La visita del premier israeliano Benjamin Netanyahu al 51° vertice dell’Ecowas (comunità economica dell’Africa occidentale), che si è tenuto nel fine settimana, è stato un elemento importante di questa strategia. «Credo nel rafforzamento delle nostre relazioni – ha detto il primo ministro -, che è una delle priorità nazionali e internazionali dello Stato di Israele».

Netanyahu, il primo leader non africano a partecipare a un summit dell’Ecowas e il primo politico israeliano a tornare in Africa occidentale dal 1960, ha offerto ai Paesi africani consulenza e aiuti in diversi settori. In particolare, nei comparti tecnologici, agricoli e della sicurezza. Secondo il premier, l’obiettivo di Israele è «aiutare l’Africa a raggiungere il suo giusto posto fra le persone e le nazioni della terra».

Il Governo di Tel Aviv intende aprire una nuova stagione di relazioni con l’Africa sul modello di quelle che, da anni, ha avviato con Russia, Cine e India. «Con Russia, Cina e India – ha aggiunto il premier – ci sono rapporti ottimi che hanno garantito reciproci vantaggi. Questo è il modello che intendiamo perseguire anche con i Paesi dell’Africa. Sono certo che, se le relazioni miglioreranno, ne trarranno giovamento sia Israele sia l’Africa stessa».

Dal punto di vista commerciale, Netanyahu ha poi annunciato la creazione di due nuove missioni commerciali – una in Africa occidentale e una in Africa orientale – per aumentare in modo significativo gli scambi.

L’apertura di Israele ha anche ragioni politiche. Il Governo di Tel Aviv sta cercando di scardinare l’alleanza dei Paesi africani che in sede internazionale, in particolar modo alle Nazioni Unite, si schiera sempre compatta a favore di risoluzioni anti Israele. In questo contesto, si inseriscono anche la visita di Netanyahu in Africa orientale (Uganda, Kenya, Ruanda ed Etiopia) che ha compiuto lo scorso anno e la richiesta di Israele di diventare osservatore presso l’Unione africana.

In realtà, le relazioni tra Israele e l’Africa un tempo erano ottime. Subito dopo la sua fondazione, Israele ha sostenuto con finanziamenti e aiuti le lotte di indipendenza dei Paesi africani e le giovani democrazie africane. Le relazioni si sono progressivamente guastate con l’inasprirsi della Guerra fredda e l’incancrenirsi del conflitto in Palestina. Ma ora potrebbero riprendere vigore. Il prossimo appuntamento è il vertice Africa-Israele che si terrà in Togo nel mese di ottobre al quale dovrebbero partecipare almeno 25 leader africani.

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