In Nigeria tornano i mercenari

di Enrico Casale
In Nigeria tornano i mercenari

20131123_WBP003_0Il presidente Goodluck Jonathan lo ha ammesso pubblicamente nel corso di una conferenza stampa: nei reparti regolari che stanno combattendo contro Boko Haram, a fianco dei soldati nigeriani, sono inquadrati «tecnici stranieri». Un’espressione elegante per dire che le forze armate si stanno avvalendo di mercenari per condurre l’offensiva contro i fondamentalisti islamici (che in settimana sono stati ufficialmente entrati a far parte dello Stato islamico).

Voci della presenza di soldati stranieri erano già circolate nei giorni scorsi. Sui social media erano addirittura state pubblicate fotografie di uomini bianchi in tuta mimetica a bordo di mezzi nelle regioni nordorientali. Il Presidente non ha specificato chi siano questi soldati. Ma voci raccolte sul posto sostengono che si tratterebbe di ex militari delle forze speciali sudafricane e membri dei reparti d’assalto degli eserciti dell’ex Patto di Varsavia.

Una conferma si è avuta il 12 marzo quando è rimbalzata nelle redazioni la notizia di un sudafricano bianco ucciso nel Nord-Est del Paese. Lavorava per una compagnia di sicurezza privata sudafricana. Si chiamava Leon Lotz e ai tempi del regime dell’apartheid aveva servito in di un’unità speciale.

Il ricorso a questi mercenari risponderebbe alla necessità del Governo di Abuja di ottenere qualche, seppur minimo, successo sul campo in vista delle elezioni presidenziali che si terranno il 28 marzo prossimo. Il governo sudafricano, da parte sua, ha comunque affermato che le attività mercenarie sono illegali e che questi uomini si espongono ad azioni giudiziarie nel loro paese d’origine.

Non è la prima volta che i mercenari combattono in Nigeria. Durante la guerra civile scoppiata con la secessione del Biafra (1966), le forze armate biafrane schierarono numerosi reparti mercenari. Allora si trattava di uomini più o meno legati ai servizi segreti francesi. La Francia infatti sosteneva il Governo del Biafra contro quello di Lagos, allora appoggiato da Gran Bretagna e Stati Uniti. Il più famoso mercenario al servizio dei biafrani fu Rolf Steiner, un tedesco, ex membro della Legione straniera, che combatté (sempre servendo gli interessi di Parigi) anche in Congo e Sudan. Ma servirono in loco anche il gallese Taffy Williams, lo scozzese Alexadra Gay, il belga Marc Goosens, il francese Bob Denard.

Una curiosità. Si dice che lo scrittore Fredrick Forsyth, che era in Biafra come corrispondente di guerra, si ispirò alla figura di Taffy Williams per il protagonista del suo libro «I mastini della guerra».

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