La Cina mette alle corde Taiwan

di Enrico Casale
La bandiera taiwanese

La bandiera taiwanese

Taiwan deve trasferire il proprio ufficio di rappresentanza da Abuja, la capitale nigeriana, a Lagos, l’ex capitale. Ad avanzare la richiesta è lo stesso governo nigeriano in una nota fatta pervenire a Taipei.
Taiwan ha protestato sostenendo che questo invito è frutto delle continue pressioni della Cina per isolare l’isola e impedirle di avere relazioni commerciali e diplomatiche con i Paesi africani. Pechino infatti non riconosce Taiwan come nazione, ma come una provincia rinnegata e quindi per i politici cinesi non sono ammissibili rapporti tra il Governo di Taipei e altri Stati. Il Governo della Cina continentale ha addirittura minacciato di utilizzare la forza per impedire relazioni tra Taiwan e altre nazioni, soprattutto se Taipei dovesse proclamare definitivamente la propria indipendenza da Pechino. Un’ipotesi, quest’ultima, non remota da quando nell’isola del Pacifico è salita al potere Tsai Ing-wen, prima donna Presidente e leader del partito indipendentista.

In realtà, Taiwan non ha relazioni diplomatiche con la Nigeria, ma solo un ufficio che cura gli interessi commerciali di Taipei in Nigeria. Così Taiwan ha invitato la Nigeria a riconsiderare la questione. «Il ministero degli Esteri – è scritto in una nota di Taipei – esorta la Nigeria a lasciare spazio alla discussione e a non proseguire con azioni irragionevoli».

Il Presidente di Taiwans Tsai Ing wen

Il Presidente di Taiwan Tsai Ing wen

Il peso politico ed economico della Cina sembra però prevalere. Ieri, 11 gennaio, funzionari nigeriani hanno incontrato i loro omologhi cinesi e hanno assicurato che Abuja favorirà la politica di «una sola Cina» considerando Taiwan come parte integrante della Cina continentale.

L’influenza di Pechino però non si fa sentire solo in Nigeria. Taipei ormai ha solo più due ambasciate, una in Burkina Faso e l’altra in Swaziland, e due uffici commerciali, uno in Sudafrica e l’altro, appunto, in Nigeria. Fino al mese scorso, aveva relazioni anche con il piccolo Sao Tomé e Principe che però ha deciso di tagliare i ponti con Taipei per abbracciare Pechino.

La Cina sta facendo terreno bruciato intorno a Taiwan, anche se i rapporti commerciali tra l’antica Formosa e l’Africa non si sono mai interrotti con esportazioni di macchinari e prodotti dall’Isola e importazioni di materie prime dall’Africa.

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