Il silenzio di Kabila. Ancora morti nelle piazze

di AFRICA
RDCongo proteste anti Kabila

Nella Repubblica Democratica del Congo continua il braccio di ferro tra opposizione e il presidente Joseph Kabila. In particolare lo scontro vede molto attiva la Chiesa Cattolica. Ci sono già stati diversi morti e oggi un altro giovane è rimasto ucciso durante una manifestazione repressa dalla polizia. Le autorità congolesi avevano vietato la manifestazione. Anzi, hanno fatto di più, un numeroso gruppo di sostenitori del presidente Joseph Kabila ha fatto irruzione nella cattedrale di Kinshasa perchè la chiesa cattolica aveva organizzato la marcia di protesta.

“Abbiamo preso possesso della cattedrale di Notre Dame del Congo, un simbolo del paese, per partecipare alla messa di domenica e ci trascorreremo la notte per difendere la madrepatria”, ha dichiarato un militante del People’s Party for Reconstruction and Democracy, il partito di Kabila.

La Chiesa sta facendo da tempo pressioni su Kabila che in teoria si sarebbe dovuto dimettere dopo il suo secondo mandato a dicembre del 2016 ma è rimasto al suo posto dopo aver fatto approvare una legge che gli consentiva di conservare la carica fino all’elezione del suo successore. Il voto è stato sempre rinviato. Inizialmente Kabila aveva accettato la richiesta della Chiesa per un voto alla fine dello scorso anno. A gennaio ha infine promesso che le elezioni si terranno il prossimo 23 dicembre, salvo altri possibili rinvii.

Finora solo il suo ministro della comunicazione ha detto che Kabila non sarà candidato, facendo pensare che sia alla ricerca di un uomo di fiducia (forse lo stesso ministro) per cedergli temporaneamente il potere, fino alle prossime elezioni. I cattolici ora gli chiedono di dichiarare pubblicamente che non si candiderà ma lui si rifiuta di farlo, anzi reprime qualsiasi forma di pressione.

(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)

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