Curarsi in patria? I leader africani preferiscono andare all’estero…

di Enrico Casale
sala operatoria in africa

Farsi curare in patria? No, meglio all’estero. Così devono aver pensato Muhammadu Buhari, presidente della Nigeria, Eduardo Dos Santos, presidente dell’Angola, Patrice Talon, presidente del Benin, e Robert Mugabe, presidente dello Zimbabwe. Tutti e quattro hanno preferito rivolgersi a centri medici all’estero piuttosto che a ospedali in patria. Motivi di sicurezza? Sfiducia nei sistemi sanitari nazionali? Difficile dirlo. Ma il fatto rimane: meglio, molto meglio affidarsi alle mani di medici stranieri in cliniche superspecializzate all’estero che non ai propri compatrioti.

Muhammadu Buhari, 74 anni, da tempo ha problemi di salute. Di che cosa soffra di preciso non si sa. Ciò che è certo è che per farsi curare è andato in Gran Bretagna. Partito il 19 gennaio, dopo aver avvisato il Parlamento, è tornato in patria il 7 marzo, per poi tornare nel Regno Unito il 7 maggio «per ulteriori controlli medici». L’assenza di Buhari, arrivato al potere in Nigeria nel 2015, ha destato timori e speculazioni sulla sua capacità di guidare il Paese. Soprattutto in un momento, come quello attuale, di difficoltà economica e con la rivolta dei jihadisti di Boko Haram non completamente sedata.

Se Buhari ha preferito la Gran Bretagna, l’angolano José Eduardo Dos Santos ha scelto la Spagna. Partito ai primi di maggio, solo il 29 maggio è stata confermato il suo ricovero nella penisola iberica. Prima della conferma ufficiale, molti siti Web avevano fatto speculazioni sulla sorte del presidente che governa il Paese dal 1979. Alcuni lo avevano addirittura dato per morto. Nel 2018, Dos Santos lascerà la carica, ma controllerà ancora il partito. Sempre che la salute glielo permetta.

Robert Mugabe, dall’alto dei sui 93 anni, è il più anziano capo dello Stato africano in carica del continente africano. Soffre di cataratta oculare e, secondo alcuni esponenti dell’opposizione, anche di tumore. Ma si è guardato bene dal farsi curare negli ospedali del suo Paese, che mancano di medici, infermieri, macchinari e farmaci. Mugabe ha preferito recarsi a Singapore dove riceve un’assistenza medica completa. Quest’anno ci è già stato due volte. Le cure gli serviranno per rimanere in forma, considerato il fatto che il prossimo anno sarà ancora candidato alla presidenza dal suo partito, lo Zanu-Pf.

L’ultimo leader che si è recato all’estero per motivi medici è Patrice Talon di Benin. A Parigi, il leader beninese ha subito due operazioni chirurgiche di successo una alla prostata e una al sistema digestivo. La sua assenza per quasi tre settimane, come avviene nella maggior parte dei paesi africani, ha sollevato preoccupazioni e pettegolezzi circa il suo posto. Ma poi sono arrivate le rassicurazioni: «Talon è completamente recuperato» ed «esercita pienamente i suoi doveri costituzionali».

Ma sempre senza affidarsi alle proprie strutture mediche.

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