Con Fillon finirà la Françafrique?

di Enrico Casale
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Francafrique, non tutti sono d'accordo

Francafrique, non tutti sono d’accordo

Non dobbiamo pentirci del nostro passato coloniale ma, allo stesso tempo, dobbiamo mettere fine alla Françafrique e instaurare nuovi rapporti paritetici con i Paesi africani. Sono queste le linee sulle quali si è mosso in questi anni François Fillon che ieri, 27 novembre, è stato eletto candidato della destra gollista alle elezioni presidenziali francesi che si terranno il 23 aprile.

Quando è stato premier sotto la presidenza di Nicolas Sarkozy, Fillon si è espresso sempre contro qualsiasi pentimento o ripensamento della storia coloniale francese. In Africa, ha suscitato numerose polemiche il suo discorso tenuto a Yaoundé, in Camerun, nel 2009, quando ha definito il conflitto tra le truppe francesi e i ribelli camerunensi «pura invenzione» e ha negato le esecuzioni da parte dei militari di Parigi. Successivamente smentì, ma senza troppa convinzione.

Anche quando è passato all’opposizione, Fillon non ha cambiato idea. Nel 2012 ha criticato il Presidente Hollande che aveva riconosciuto ufficialmente la strage del 1961 quando 100 algerini sostenitori dell’Fln erano stati uccisi dalle forze dell’ordine francesi. «Sono stanco che ogni due settimane, la Francia scopra una sua nuova responsabilità», aveva detto il neocandidato alle presidenziali.

Francafrique, non tutti sono d'accordo

François Fillon

Queste sue posizioni non gli hanno impedito di sostenere la politica di Sarkozy contro la Françafrique. «Vogliamo eliminare le scorie del passato – ha detto in un discorso in Camerun – siamo per una dinamica di “co-decisione” tra Paesi africani e la Francia. La Françafrique è finita». Ma, se questo valeva e vale per i discorsi ufficiali, la realtà sul terreno è sempre stata diversa. Fillon ha dimostrato di saper influenzare direttamente le dinamiche politiche interne dei Paesi africani. Lo ha fatto in Costa d’Avorio, imponendo propri uomini al Presidente Alassane Ouattara, ma anche nelle recenti elezioni in Gabon quando ha criticato fortemente la famiglia Bongo. «La sensazione che abbiamo nell’ascoltare gli osservatori sul terreno – ha dichiarato – è che Bongo non ha vinto queste elezioni».

Se Fillon sarà eletto, la Francia non forse avrà più, come in passato, un piano complessivo per l’Africa (la famosa Françafrique), ma politiche più mirate sui singoli Paesi. Questi non significa che Parigi si ritirerà dal continente. Anzi…

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