Calcio, Dangote acquisterà l’Arsenal?

di Enrico Casale
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dangoteDopo gli sceicchi del Golfo e gli uomini d’affari asiatici, è un miliardario africano a interessarsi al calcio europeo. Si tratta di Aliko Dangote che, nei giorni scorsi, si è detto interessato all’acquisto dell’Arsenal, una delle formazioni londinesi che militano nella Premier League britannica.

Miliardario, nigeriano, Aliko Dangote possiede il gruppo Dangote, che opera principalmente nel settore delle materie prime. Le sue società sono attive principalmente in Nigeria, ma hanno sedi anche in altri paesi africani: Benin, Camerun, Ghana, Sudafrica, Togo e Zambia. A gennaio 2015 il suo patrimonio netto era stimato in 18,6 miliardi dollari. La rivista Forbes l’ha classificato al 67° posto nella sua speciale lista delle persone più ricche del mondo. Attualmente è l’uomo più facoltoso dell’Africa, ha superato anche il miliardario saudita-etiope Mohammed Hussein Al Amoudi.

L’acquisto dei Gunners, secondo quanto riporta il sito della Bbc, verrebbe finanziato dalla costruzione di una raffineria di petrolio in Nigeria. L’impianto sarebbe in grado garantirgli le risorse necessarie per entrare nella società e per gestirla al meglio. «Quando avvieremo la raffineria – ha dichiarato Dangote, che si dice tifoso dei Gunners dal 1980 – avrò abbastanza tempo e risorse per gestire al meglio la squadra».

Da tempo l’Arsenal non è più posseduto da britannici. La maggioranza infatti è in mano allo statunitense Stan Kroenke, che detiene il 66,64% delle azioni dell’Arsenal Holdings, la società che controlla il club. Il russo-uzbeko Alisher Usmanov possiede poi il 29,11%. Ci sono poi alcuni soci di minoranza tra i quali gli ex giocatori e i sostenitori riuniti nell’Arsenal Trust.

Dangote aveva già cercato di entrare nell’azionariato dell’Arsenal quando, nel 2011, Lady Nina Bracewell-Smith ha messo sul mercato la sua quota del 15,9%. L’operazione non era poi andata a buon fine e la quota era stata acquistata da Kroenke.

Dangote crede nell’Arsenal ed è convinto che con una proprietà e un’organizzazione diverse potrebbe raggiungere maggiori successi sul campo. «Stanno facendo bene – ha dichiarato -, ma hanno bisogno di una migliore direzione strategica».

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