Brividi a Soweto

di AFRICA
Brividi a Soweto

Le torri di un’ex centrale elettrica, simboli della celebre township sudafricana, sono diventate dei trampolini di lancio per il bungee jumping: tuffi mozzafiato da cento metri di altezza

Brividi a SowetoHanno tra i venti e i trentacinque anni. Sono neri, bianchi e meticci: in maggioranza, turisti di passaggio o figli di famiglie benestanti di Sandton e Pretoria. Ma anche giovani provenienti dai quartieri più problematici di Johannesburg – come Jeppestown e Kensington –, teatro di tensioni sociali e violenze alimentate dalla microcriminalità. Sono tutti in fila per salire in cima alle Orlando Towers, le torri che sovrastano Soweto. Attendono con impazienza il loro turno per montare sul tetto della celebre township sudafricana, ex luogo simbolo dell’apartheid, e lanciarsi a testa in giù, da cento metri di altezza. Pagano 1200 rand a testa, circa 90 euro, per provare l’ebbrezza del bungee jumping, il salto nel vuoto che si effettua imbracati a una corda elastica di sicurezza: una caduta verticale alla velocità di circa cento chilometri orari… Tre secondi e mezzo al cardiopalmo che paiono durare una vita.

Adrenalina pura

Chi l’avrebbe detto che due ciminiere di una vecchia centrale a carbone sarebbero diventate delle attrazioni turistiche? La Orlando Power Station fu progetta nel lontano 1935 con l’obiettivo di rifornire di energia elettrica la città di Johannesburg, in pieno boom economico e demografico. L’ubicazione fu scelta per la sua vicinanza a una falda acquifera (necessaria per l’impianto refrigerante) e alla rete ferroviaria (per la fornitura di carbone). La stazione entrò in funzione nel 1942. Per cinquantasei anni, i suoi fumaioli hanno sbuffato nuvole nere nel cielo di Soweto e disperso tonnellate di invisibili veleni sulle catapecchie dei poveri abitanti. Nel 1998 la centrale elettrica è stata dismessa. Poco dopo, su iniziativa di una cordata di imprenditori locali, è stata trasformata in un piccolo parco dei divertimenti. Le sue pareti grigie sono state ravvivate da coloratissimi murales. E i giovani hanno cominciato a frequentare quell’imponente monumento di archeologia industriale. All’interno si può giocare a basket, bere birra, ascoltare musica dal vivo. Ma l’attrazione principale è senz’altro il bungee jumping, che si effettua da un ponte in corda sospeso tra la sommità delle due torri.

Gli iniziali propositi di abbattimento della centrale sono stati accantonati. Le Orlando Towers, anzi, saranno il cuore pulsante dell’avveniristico quartiere Orlando Ekhaya, un progetto di riqualificazione urbana da un miliardo di rand sudafricani, circa novecento milioni di euro, che nelle intenzioni del sindaco di Johannesburg Parks Tau trasformerà l’ex luogo simbolo della segregazione razziale in un polo di sviluppo economico e culturale.

di Steven Hogan – foto di Marco Garofalo

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