Barikamà, la diaspora resistente a Roma

di AFRICA
Barikamà, la diaspora resistente a Roma

Si chiamano Suleman, Aboubakar, Ismael, Saydou, Cheik, Sidiki, Modibo. Arrivano da Gambia, Mali, Senegal, Benin, Guinea. Sbarcati a Lampedusa, sono tutti finiti a raccogliere frutta e verdura nelle campagna del Sud Italia, sottopagati; molti di loro hanno partecipato alle rivolte di Rosarno del gennaio 2010 contro il razzismo e lo sfruttamento dei braccianti. Oggi si occupano ancora di ortaggi, ma lo fanno con un progetto di microcredito avviato nel 2011 dalla cooperativa sociale Barikamà (che in bambara significa “resistente”) di Roma. Barikamà produce e vende yogurt e prodotti biologici in collaborazione con il Casale di Martignano.

I prodotti si possono trovare in diversi mercati rionali (su barikama.altervista.org si trova il calendario con le presenze), e possono essere consegnati tramite gruppi di acquisto solidali. I ragazzi s’impegnano anche nelle consegne a domicilio in tutta Roma, anche in bicicletta. Da un paio di anni Barikamà si occupa anche della manutenzione e della pulizia del Parco Nemoranense, e del chiosco bar al suo interno. Dalla fine del 2014 il progetto coinvolge anche ragazzi italiani con la sindrome di Asperger.

(Sara Milanese)

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