Amnesty International: «In Africa i diritti umani sono ancora a rischio»

di Enrico Casale
Repressione degli oromo in etiopia

In Africa, i diritti umani continuano a essere minacciati. A denunciarlo è Amnesty International nel suo rapporto annuale presentato ieri. Paese per paese, l’Ong ha descritto gli abusi commessi da gruppi armati, ma anche da parte dei governi. Molti Paesi africani spiccano per la dura repressione dei movimenti di opposizione e di manifestazioni pacifiche.

Logo di amnesty internationalSotto la lente di Amnesty è finita la lotta contro il terrorismo (soprattutto quello di matrice islamica) o di gruppi armati. L’organizzazione cita come casi particolari il Camerun e il Niger. Le due nazioni, insieme alla Nigeria, sono coinvolte nella lotta contro il movimento di Boko Haram. E si tratta di una lotta senza quartiere che ha fatto molte vittime innocenti. Centinaia di persone, sospettate di sostenere il movimento legato all’Isis, sono detenute arbitrariamente e da lunghi periodi.

In alcuni Paesi africani è dura la repressione di qualsiasi forma di dissenso e di libera informazione. In Etiopia, per esempio, più di 800 persone sono state uccise a partire dal novembre 2015, quando sono iniziate le proteste dell’etnia oromo. Grazie alla legge contro il terrorismo, le autorità hanno poi stretto le maglie della libertà di espressione, limitando l’attività dei giornalisti e dagli attivisti politici dell’opposizione. Un atteggiamento simile a quello tenuto dalle autorità della Rd Congo che hanno represso, secondo Amnesty molto duramente, le proteste dell’opposizione.

torturaAmnesty International denuncia l’impunità con la quale operano molte forze di sicurezza, sicure che non verranno perseguite per gli abusi. Il dito è puntato contro il Burundi, il Kenya e il Sudafrica. Non è un caso che proprio questi Paesi hanno annunciato più volte di voler uscire dalla giurisdizione della Corte penale internazionale.

«Il 2016 – spiegano i responsabili della Ong – è stato caratterizzato da un aumento molto significativo di manifestazioni di odio da parte dei leader politici per vincere le elezioni. E lo fanno demonizzando immigrati, stranieri, musulmani, donne, lesbiche, gay, transessuali. Quando i diritti umani vengono sacrificati non è mai un bene per la giustizia e per l’umanità».

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