Acnur: «Libia, per i migranti condizioni impossibili. Bisogna intervenire»

di Enrico Casale
Libia: la pattumiera dei migranti

Nel 2018, l’Acnur (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) evacuerà tra i 5 e i 10mila rifugiati che si trovano in situazioni vulnerabili in Libia. A dichiararlo è Roberto Mignone, rappresentante dell’organizzazione in Nord Africa. «Trasporteremo i rifugiati verso Paesi terzi – ha detto Roberto Mignone -. Non possiamo fornire una cifra esatta perché dipenderà dal numero di persone che possono essere ospitate in Europa, Canada, ecc.».

La situazione dei rifugiati in Libia è drammatica. Nel corso del 2017, l’Acnur ha effettuato migliaia di visite nei centri di detenzione. «La maggior parte di essi – spiega Mignone – sono sovraffollati e i migranti vivono in condizioni al limite».

Secondo stime non ufficiali, nel Paese si troverebbero almeno 80mila migranti, ma solo 44.300 sono registrati nelle liste dell’Acnur come rifugiati. Tra questi, l’85% sono siriani, iracheni e palestinesi in Libia già da diversi anni. Mentre tra quelli non inclusi nelle liste Acnur, molti potrebbero avere diritto allo status di rifugiato anche se, secondo Mignone, «è difficile determinare il numero esatto». Si tratta di palestinesi, somali, eritrei, sudanesi e etiopi di etnia oromo.

L’11 dicembre. l’Acnur aveva già lanciato un appello urgente per ricollocare in Paesi terzi 1.300 rifugiati «estremamente vulnerabili» bloccati in Libia. Un piccolo gruppo (una ventina) sono stati ospitati in Francia. Da novembre 100 rifugiati sono stati poi evacuati nel vicino Niger, dove i loro fascicoli sono stati esaminati da Paesi che potrebbero accoglierli, ma non hanno un’ambasciata in Libia.

La Libia, che dal 2011 vive una guerra civile tra le regioni occidentali e quelle orientali, negli anni è diventata la piattaforma nella quale convergono i migranti che cercano di raggiungere l’Europa. Secondo l’Organizzazione mondiale delle migrazioni, dall’inizio dell’anno al 17 dicembre, sono 168.314 migranti e rifugiati entrati in Europa via mare, di cui il 70% in Italia (118.064) e il resto in Grecia, Cipro e Spagna. Una traversata che è rischiosissima. Dall’inizio dell’anno, sono 3.115 rifugiati e migranti morti nel Mediterraneo. Ma questi sono i dati ufficiali, probabilmente sottostimati.

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