29/07/14 – Libia – L’incendio di Tripoli e la fine dei sogni post-Gheddafi

di AFRICA

 

La crisi della Libia, l’ultima fase almeno, passa per questo deposito di carburante e gas naturale circondato dalle fiamme e a rischio esplosione. A causa dei combattimenti che da settimane oppongono milizie avversarie, nessuno riesce ad intervenire per prendere il controllo di una situazione che sembra stia sfuggendo dalle mani.

Da Tripoli stanno fuggendo gli stranieri che in massa erano tornati dopo la caduta di Muammar Gheddafi. Non bastano più a trattenerli i soldi che sarebbero dovuti arrivare dal petrolio. Stanno chiudendo le ambasciate, si combatte anche a Bengasi.

Il governo ha chiesto aiuto alla comunità internazionale e, nel caso dell’incendio, sia l’Italia che la Grecia hanno messo a disposizione i loro Canadair vincolando però questo alla fine dei combattimenti.

Il punto è che le autorità centrali sono sempre più distanti dal controllo del territorio, mentre le milizie uscite fuori dal confronto con Gheddafi hanno gradualmente preso il sopravvento e ora più che in passato si stanno affrontando militarmente.

Scene già viste in Iraq tornano a vedersi anche in Libia. Signorotti locali, comandanti e milizie al soldo di qualcuno si spartiscono il bottino e le città. Questa sembra essere diventata la Libia, uno dei paesi della cosiddetta Primavera Araba. – Atlasweb

 

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