15/09/14 – Botswana – Arrestato giornalista, ong lancia allarme

di AFRICA

 

Un appello perché in Botswana “tutti i giornalisti possano lavorare liberamente” è stato lanciato dall’ong statunitense Committee to Protect Journalists (Cpj), dopo l’arresto del caporedattore di un settimanale e la notizia della fuga di uno dei redattori.

La scorsa settimana la polizia locale era entrata nella sede del Sunday Standard – pubblicazione nota per le denunce di scandali di corruzione – e aveva sequestrato documenti e computer. Il redattore capo Outsa Mokone era stato arrestato dopo essersi rifiutato di fornire informazioni su dove si trovasse un altro dei giornalisti, Edgar Tsimane. Trattenuto in cella per 24 ore, il caporedattore è stato poi accusato di “sedizione”, accusa finora inedita per un cronista. Il caso arriverà in tribunale il 28 novembre. Il Sunday Standard aveva recentemente pubblicato un articolo dando notizia di un incidente stradale – non confermato dalle autorità – che avrebbe convolto il presidente della repubblica Ian Khama, in carica dal 2008. Secondo un terzo giornalista, Tsimane, autore del pezzo, avrebbe chiesto asilo politico nel confinante Sudafrica, sostenendo di temere per la sua vita.

Mokone si è detto tuttavia convinto che l’azione di polizia sia legata a un articolo precedente, su presunti casi di corruzione all’interno dei servizi segreti. Il caporedattore parla dunque di un tentativo di “spaventare” lui e i suoi redattori prima delle elezioni del 24 ottobre, in cui Khama cercherà di ottenere un secondo mandato e il suo Partito democratico la conferma al potere che detiene dall’indipendenza, nel 1965.

L’accaduto “macchia la reputazione del Botswana per la buona governance e la libertà dei media”, che potrà essere ripristinata “permettendo un libero flusso di informazioni” scrive in un comunicato la coordinatrice di Cpj per l’Africa, Sue Valentine. A oggi il Paese risulta “parzialmente libero” (allo stesso livello, cioè, del Sudafrica) nell’ultimo rapporto di Freedom House sulla libertà di stampa e 41° (due posizioni sotto la Francia e una prima del più potente vicino) nella classifica di Reporter senza frontiere. – Misna

 

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