13/01/14 – Africa – Diga sul Nilo, ancora nessun accordo tra paesi rivieraschi

di AFRICA

 

Si è concluso ancora senza una soluzione l’incontro tra i ministri delle Risorse idriche di Sudan, Egitto ed Etiopia sulle questioni relative alla portata d’acqua del fiume Nilo, le risorse spettanti a ciascun paese e le possibili conseguenze causate dalla costruzione della Grand Ethiopian Renaissance Dam sul Nilo Azzurro.

In base a quel che scrive l’agenzia di stampa internazionale Bloomberg, il rappresentante etiope avrebbe respinto una proposta egiziana che avrebbe garantito al Cairo la maggior parte delle risorse idriche.

Secondo i funzionari del governo egiziano, la proposta voleva introdurre una serie di “principi di confidence-building” chiedendo all’Etiopia di “rispettare” la sicurezza idrica di Sudan ed Egitto.

“Non negozieremo su tale questione con i singoli paesi – sarebbe stata la risposta di Addis Abeba – Questo perché riteniamo necessario discutere del tema nelle sedi apposite che coinvolgono anche tutti gli altri paesi del bacino del Nilo”.

La Gran Renaissance Dam si propone come il più importante progetto idroelettrico in corso di realizzazione in Africa, con una capacità di produzione una volta terminati i lavori nel 2017 di 6000 MW.

A dividere Egitto ed Etiopia sarebbe il disaccordo sulla quota di risorse idriche spettante a ciascun paese.

Il Cairo si basa su un accordo siglato nel 1959 con Khartoum che assegna all’Egitto più dei due terzi dell’intera portata d’acqua del Nilo.

Addis Abeba fa invece riferimento ad un accordo siglato ad Entebbe nel 2011 – ma non firmato da Egitto, Sudan, Sud Sudan e Repubblica democratica del Congo – che rivede le quote d’acqua spettanti a ciascun paese attraversato dal corso del Nilo o che sia presente all’interno del suo bacino idrografico.* Michele Vollaro – Atlasweb

 

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