Marocco – La solidarietà arriva a bordo della Renault 4

di Enrico Casale
4l-trophy

Non è la Parigi-Dakar. Qui non ci sono motori potenti. Soluzioni tecnologiche sofisticate. Le macchine, quelle sì, ci sono. Ma sono le vecchie R4. Anche il deserto c’è, quello del Marocco. Lo scopo della gara è vincere, ma anche (e soprattutto) portare solidarietà. È il 4L Trophy, il più grande rally raid umanitario d’Europa ideato dall’Ecole Supérieure de Commerce de Rennes nel 1998. L’obiettivo dei 1.500 equipaggi è divertirsi guidando attraverso il deserto del Marocco per portare aiuti ai bambini.

Alla competizione possono partecipare solo vetture le storiche Renault 4 che, quest’anno, partiranno da Biarritz, cittadina sulla costa basca, con destinazione Marrakech (Marocco). QUi arriveranno  dopo un viaggio di 10 giorni e circa 6.000 km, percorrendo la penisola iberica, approdando in Africa a Tangeri con un tragitto che porterà gli avventurosi equipaggi oltre la catena dell’Atlante e attraverso il deserto marocchino.

Ogni auto ha un guidatore e un navigatore che, in ogni tappa, devono destreggiarsi in percorsi avventurosi, obblighi di regolarità ed esercizi di orientamento. Non hanno navigatori satellitari, ma solo una bussola e una mappa. Ogni equipaggio è composto da due studenti universitari, i quali organizzano raccolte fondi tra sponsor locali e privati per l’iscrizione alla competizione, la preparazione tecnica dell’auto, il materiale benefico, benzina, pedaggi e campeggio.

Il divertimento è assicurato. Ma il vero scopo della manifestazione è portare aiuti ai bambini marocchini. Negli anni sono state costruite aule scolastiche, sono stati portati alimenti non deperibili, materiali didattici e sportivi, oltre al sostegno economico ad associazioni no-profit locali impegnate nel sostegno alla popolazione e in particolare ai giovani.

All’edizione 2018 parteciperà dall’Italia anche il team Norauto, composto da giovani ragazzi italiani scelti attraverso una selezione tra numerose candidature: Ferdinando De Candia e Alessia Parimbelli alla guida, quest’ultima una delle prime donne meccanico a partecipare alla manifestazione, supportati dal meccanico Dario Cammarata.

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