08/10/13 – Somalia – Dopo blitz Usa, al Shabaab invia rinforzi a Barawe

di AFRICA

 

Duecento miliziani al Shabaab col volto coperto e pesantemente armati sono stati dispiegati a Barawe, 180 km a sud di Mogadiscio: lo hanno riferito a fonti di stampa internazionale residenti della città costiera teatro lo scorso fine settimana di un blitz antiterrorismo degli Stati Uniti. L’invio di rinforzi da parte degli insorti somali è stata interpretata come la volontà di al Shabaab di dare un segnale forte della sua presenza nella regione  dopo l’attacco contro una sua base da parte dell’unità dei Navy Seals del Team Six, la stessa che uccise Osama bin Laden. Barawe, roccaforte degli Shabaab in cui vengono addestrati elementi stranieri, era già stata attaccata dalle forze Usa: nel 2009 Saleh Nabhan, esponente di Al Qaida coinvolto in una serie di attentati, vi fu ucciso in un raid americano.

Oggi l’emittente locale Radio Shabelle ha riferito che ad essere ricercato da Washington è Mohamed Abdikadir Mohamed, noto come Ikrima, considerato dai servizi d’informazione keniani uno dei più pericolosi comandanti degli al Shabaab sospettato di coinvolgimento nell’attacco al centro commerciale Westgate di Nairobi del mese scorso. Secondo la stessa fonte di stampa il ricercato sarebbe riuscito a scappare ma nell’intensa sparatoria durata per un’ora almeno due o tre miliziani sono rimasti uccisi. Si tratterebbe di uno svedese di origine somala, un certo Abdi Qadar, e di un sudanese chiamato Awab al Uqba o Sheikh Abdirahim, presunto addestratore dell’unità segreta di al Shabaab, la Amniyat, che potrebbe avere pianificato il recente attacco in Kenya. Dal canto loro i combattenti somali hanno riferito di essere riusciti a respingere le forze speciali “straniere” uccidendo un ufficiale e ferendone altri, e hanno parlato di un coinvolgimento nel blitz di Gran Bretagna e Turchia, ma i due governi hanno smentito.

Nelle stesse ore è scattata un’altra operazione antiterrorismo anche in Libia. A Tripoli è stato catturato Anas al Libi, 49 anni, stretto collaboratore di Bin Laden e considerato dagli Stati Uniti la mente degli attentati del 1998 contro le rappresentanze diplomatiche Usa in Kenya e Tanzania che fecero più di 200 vittime. – Misna

 

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