03/07/13 – R.D. Congo – Da Kinshasa a Beni, rivolte ed evasione dai carceri

di AFRICA

Dopo ore di incertezza forze armate e poliziotti sono riusciti a bloccare una sollevazione dei detenuti del carcere centrale di Makala, a Kinshasa: lo ha riferito l’emittente locale Radio Okapi, aggiungendo che colpi d’arma da fuoco e gas lacrimogeni hanno alimentato il “panico” tra i residenti dei vicini quartieri della capitale. Fonti di stampa locale hanno sottolineato che si tratta del secondo tentativo di insurrezione dei detenuti in due settimane.

All’origine dei disordini ci sarebbe una serie di misure varate dal direttore del carcere, un colonnello delle Forze armate regolari congolesi (Fardc), che secondo i detenuti costituiscono una violazione dei loro diritti. Fonti ufficiali hanno minimizzato l’accaduto, evocando “semplici controlli abitudinali” in corso a Makala, conclusi con alcuni feriti soprattutto tra i prigionieri. Secondo alcune ricostruzioni soldati e poliziotti erano in cerca di armi in alcune celle, mentre altre hanno riferito del trasferimento di 16 detenuti verso il carcere militare do Ondolo, sempre a Kinshasa. Tuttavia alcune fonti indipendenti hanno raccontato di una decina di vittime, un bilancio non confermato dalle autorità né da difensori dei diritti umani.

Intanto l’ong congolese Voix des sans voix ha denunciato con “preoccupazione” il “costante clima di insicurezza” che vige a Makala dal mese scorso, chiedendo al governo l’apertura immediata di un’inchiesta. Secondo l’Onu il carcere di Makala è stato costruito per un massimo di 1500 detenuti, ma attualmente i prigionieri sarebbero più di 6000.

A migliaia di chilometri di distanza, è andato a buon fine il tentativo di fuga dei detenuti del carcere centrale di Beni, città della ricca ed instabile provincia mineraria del Nord Kivu (est). Almeno 244 prigionieri – su un totale di 336 – sono riusciti a scappare nel corso di un assalto alla prigione da parte di miliziani Mayi Mayi, concluso con tre morti. Domenica scorsa hanno invece inscenato una protesta i 500 detenuti del carcere Munzenze di Goma, capoluogo della stessa provincia, per lo più soldati che hanno denunciato la corruzione diffusa tra le autorità giudiziarie locali. – Misna

 

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