01/10/13 – Mali – Disordini al campo militare di Kati e violenze nel nord

di AFRICA

 

Colpi d’arma da fuoco, un ufficiale sequestrato e alcuni militari feriti: è quanto accaduto al campo di Kati, 15 chilometri da Bamako, dove ieri un gruppo di giovani soldati ha protestato contro le promozioni assegnate al capo dell’ex giunta militare Amadou Haya Sanogo e ad alcuni dei suoi uomini. Nei disordini è stato sequestrato per alcune ore e ferito il direttore di gabinetto di Sanogo, il colonnello Habib Diallo. Da due mesi sta facendo molto discutere, anche all’estero, il grado di “generale di corpo dell’esercito” al quale è stato promosso il capitano, autore nel marzo 2012 di un colpo di Stato che ha trascinato il Mali in una crisi politico-militare.

I fatti di Kati, in passato più volte teatro di disordini tra soldati della giunta e quelli contrari ai golpisti, si sono verificati mentre decine di veicoli militari hanno lasciato Bamako per il Nord, dove si sono riaccese tensioni con gruppi ribelli. Per il secondo giorno consecutivo a Kidal si sono scontrati combattenti tuareg e truppe regolari nei pressi della Banca maliana di solidarietà, in pieno centro. I miliziani, presumibilmente legati al Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla), hanno anche attaccato uomini del contingente francese Serval, spingendo i caschi blu della Minusma ad intervenire per ristabilire l’ordine. Lo scorso fine settimana era già stato segnato da simili violenze tra le due parti rivali ma anche da un attentato suicida a Timbuctù, rivendicato da Al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi).

Il riaccendersi delle tensioni nei focolai di instabilità ha spinto il nuovo presidente Ibrahim Boubacar Keita ad anticipare di due giorni il suo rientro dalla Francia: tornerà già oggi a Bamako, subito dopo un colloquio con il suo omologo francese François Hollande. In una nota il governo maliano ha ribadito la sua volontà di “portare avanti il processo di dialogo franco e sincero, per il ritorno definitivo della pace e della sicurezza nel Nord”, ma anche di “continuare la lotta senza sosta al terrorismo, al crimine organizzato e al banditismo”. La scorsa settimana alcuni gruppi armati della regione settentrionale dell’Azawad hanno sospeso la propria partecipazione ai colloqui di pace con Bamako. – Misna

 

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